giovedì 17 dicembre 2015

Modelli "esplosi" nei collegamenti

Quesito trovato su uno dei soliti forum che seguo:

"Devo realizzare un esploso assonometrico di un oggetto modellato in Revit (creato in altro file, e quindi successivamente importato in un file "madre" con altri oggetti). Se provo ad utilizzare Modifica > Sposta Elementi non mi permette di spostare muri/tetti ecc.
Immagino dipenda dal fatto che Revit legge quell'oggetto come, appunto, un collegamento Revit (quindi esterno).Per ovviare al problema cosa mi conviene fare?"

Premettendo che si fa prima a fare che a spiegare, i passaggi da seguire sono i seguenti:
dalla vista 3D (nella quale necessito di vedere il modello separato) entro in Sostituzione visibilità/grafica;


dalla scheda Collegamenti Revit, premo il bottone "Da vista host";


imposto "Da vista collegata" e scelgo la vista esplosa;


confermo con OK e il gioco è fatto!


Enjoy!

martedì 15 dicembre 2015

Recap 360 - Condividere scansioni laser 3D con RealView

Pochi giorni fa mi è capitata una richiesta un po' particolare; richiesta che mi ha permesso di approfondire un tema di cui non mi ero mai fino ad ora interessato: la pubblicazione su web dei dati laser. In casa Autodesk le nuvole di punti da laser scanner e LIDAR vengono gestite da un' applicazione denominata ReCap (aka Reality Capture) disponibile in 3 differenti licenze:

  • ReCap,
  • ReCap 360,
  • Recap 360 Ultimate.

La prima è gratuita, installata con le suite di settore ed indispensabile nel momento in cui occorre allegare i dati laser, ad es., in AutoCAD, Revit o NavisWorks, ma non dispone di funzioni di pubblicazione; le versioni 360 hanno invece una componente "cloud" che le predispone allo scopo.
Ma come avviene questa condivisione di informazioni? Per prima cosa avvio ReCap ed apro il progetto da pubblicare; un apposito bottone consentirà l'avvio della pubblicazione sulla galleria. 


Assegno il nome al progetto, seleziono le scansioni e procedo con la pubblicazione.




Se lo desidero posso inserire l'email della/e persona/e con le quali condividere il progetto; salvo l'elenco (se inserito) e, al termine dell'upload, accedo alla mia pagina personale di ReCap 360
Se invece desidero rendere pubblico il progetto è necessario condividerlo con la platea, usando gli appositi strumenti (vedi sotto).



Compilo, se desidero, i dati del progetto, i tag per la ricerca, accetto i termini del servizio e avvio l'upload alla gallery.


Al termine del caricamento sarò in grado (il sottoscritto, come chiunque disponga del link) di visualizzare il rilievo laser, senza la necessità di eseguire alcun log in.

 


Usando un banalissimo iFrame possiamo incorporare in una qualsiasi pagina web il progetto ReCap.
Enjoy!

mercoledì 4 novembre 2015

Dettagli nelle facciate degli edifici

Assegnare, in Autodesk Infraworks 360, uno stile random agli edifici non è cosa complicata (se non sai come fare leggi qui) e genera tutto sommato un planivolumetrico gradevole alla vista. Pochi però sanno che gli edifici, e gli stili ad essi associati, hanno tre livelli di dettaglio e quello che ci viene proposto di default è il più basso!


Scopriamo ora come è possibile ottenere edifici più belli e realistici in pochissimo tempo.
Per prima cosa accedo alle opzioni dell'applicazione; una delle voci nell'elenco a sinistra è "Generazione modello", dalla quale posso modificare il settaggio dei "Dettagli facciata edificio" in

  • Nessuna facciata
  • Basso (default)
  • Medio
  • Alto



Scelgo ciò che desidero e aggiorno il collegamento, et voilà!



Enjoy!

venerdì 23 ottobre 2015

Rilasciato Revit 2016 R2!

Da poche ore è disponibile per gli utenti in subscription la release R2 di Autodesk Revit 2016 (ivi comprese le varie discipline e ovviamente LT).
Le novità principali si possono riassumere in:

- Occlusion culling
Per contribuire a migliorare la produttività, Revit 2016 R2 disegnerà solo gli elementi che sono visibili. Permetterà così di rigenerare la vista più rapidamente durante la navigazione, l'orbita, lo zoom e il pan.


- Parametri globali
I parametri fino ad ora utilizzati e utilizzabili nelle famiglie sbarcano nell'ambiente di progetto!


- Visibilità degli elementi costituenti le famiglie
La funzionalità di anteprima di visibilità degli elementi nelle famiglia aiuterà a visualizzare concretamente le entità filtrando le geometrie che non saranno poi visibili nel progetto, ad un certo dettaglio e/o direzione della vista.


- Migliorie nel posizionamento dei link
Una nuova opzione di posizionamento è disponibile quando si inseriscono i collegamenti Revit.


- Isolare vuoti con lo strumento filtro
Questa caratteristica consente di utilizzare lo strumento filtro per separare i solidi pieni dai vuoti separandoli in due diverse categorie.


- Preset Autodesk Raytracer


- Anteprima delle ringhiere nelle modifiche del tipo


- Scelta del giunto del muro durante la creazione

Enjoy!

venerdì 9 ottobre 2015

Contorno superfici da facce 3D

Esistono numerosi applicativi e/o LISP che permettono di ottenere, in AutoCAD, modelli a falde (TIN) partendo da semplici punti, e quindi può capitare di ricevere un file .dwg contenente facce 3D rappresentanti una superficie rilevata; da utente AutoCAD Civil 3D so come trasformare queste in una vera e propria superficie ma sistematicamente mi devo rigenerare il contorno esterno.



Deciso a trovare una procedura semplice e veloce per ovviare al problema, ho partorito questo workflow:
1. Trasformare le facce 3D disposte nello spazio in linee 2D a quota 0, facilmente realizzabile con il comando FLATTEN di Express Tools;



2. Conversione delle linee in una regione unica (comando REGIONE);



3. Esplosione di quest'ultima e unione delle singole linee (comando UNISCI), a formare un contorno chiuso;


4. Aggiunta del contorno alla mia superficie CIVIL.


Et voilà!
Se a qualcuno venisse in mente un percorso più breve me lo faccia sapere.
Enjoy...

venerdì 11 settembre 2015

Certificato Revit Structure 2015 Professional!

Recentemente (e aggiungerei anche "finalmente!") sono stati rilasciati i test di certificazione Professional per Revit Structure 2015 e Revit MEP 2015, che vanno ad affiancare l'ormai storico test su Revit Architecture. Grazie ad una promozione particolare per noi Autodesk Training Center ho deciso di "tentare" la certificazione Structure riuscendo nell'impresa!


Sono soddisfazioni...

lunedì 3 agosto 2015

Building Information Modeling

Con il presente desidero condividere con Voi un mio recente articolo riguardo il BIM, pubblicato sulla rivista del collegio dei geometri di Trento e Bolzano "Prospettive Geometri - Perspektiven Geometer 2-2015" (pagg. 28-29-30). Buona lettura!

L’urbanizzazione, la ormai scarsa disponibilità di risorse naturali, la competitività del mercato globale, la complessità dei progetti e le nuove tecnologie sono le principali tendenze che continuano a guidare il cambiamento e le opportunità nel settore delle costruzioni. Oltre il 50% della popolazione mondiale vive in città e si stima che nel 2030 cinque miliardi di persone vivranno in aree urbane. In pochi decenni il mondo avrà bisogno di sostenere una popolazione di circa 9 miliardi di persone. Il mercato oggi è fortemente competitivo, le aziende si trovano ad affrontare intensi livelli di concorrenza mentre le aspettative dei clienti sono sempre più alte. Inoltre la complessità dei progetti aumenta e sono sempre di più gli attori coinvolti in ogni fase progettuale da coordinare ed informare.  Se a tutto questo si aggiunge l'esplosione delle nuove tecnologie, tra cui il cloud computing e l'accesso mobile, diventa sempre più evidente la necessità di dover cambiare modo di lavorare. Passare al Building Information Modeling (BIM) può radicalmente migliorare il nostro modo di pianificare, progettare, costruire e gestire i progetti di costruzione, delle infrastrutture, di utilità o di risorse naturali. “Con il BIM i costi di costruzione in Italia possono scendere del 30% grazie alla drastica riduzione degli errori progettuali e di gestione del cantiere” dice Lorenzo Bellicini, direttore generale del Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e il Territorio. Ma cos’è il BIM? Il BIM è un processo, basato su modelli tridimensionali parametrici intelligenti, che fornisce valore attraverso il ciclo di vita di un progetto. Qualsiasi tipo di progetto. Un errore comune è quello di affiancare il concetto di BIM ad un modello 3D sterile, vuoto, senza alcun tipo di informazione, dal quale ricavare rendering e fotoinserimenti. Creare un modello tridimensionale del manufatto è condizione necessaria ma non sufficiente, sebbene porti con se numerosi benefici come la revisione istantanea, giusto per citarne uno, intesa come la capacità di propagare istantaneamente le modifiche eseguite sul modello in tutte le viste. Pensate ad un progetto tradizionale bidimensionale composto da piante, prospetti e sezioni. Alla variazione di un elemento si renderà necessaria la ricerca manuale degli elaborati nei quali questo è rappresentato e sempre manualmente recepire la modifica, con il persistente dubbio di aver corretto, ovunque nel progetto, tale situazione. Con la revisione istantanea questo non è più necessario. Editando l’elemento si ha la certezza matematica che tale entità verrà ricollocata o modificata in ogni vista in cui esso è presente. Occorre però ragionare aldilà della semplice rappresentazione grafica. Ciò che serve ad un modello tridimensionale per essere un Building Information Model è proprio l’informazione “non-grafica” come ad esempio la categoria degli elementi, le relazioni tra le entità, le proprietà fisiche e termiche dei materiali, le fasi di lavoro e tante altre. Modelli senzienti dotati della consapevolezza che un elemento non sia una banale linea o un semplice parallelepipedo bensì un muro, con la sua stratificazione, massa termica e resistenza al fuoco, oppure un pilastro o una trave con il giusto materiale strutturale associato, peso, momento di inerzia, modulo di elasticità, e così via.

Tradizionalmente il progetto veniva redatto su carta con matita o penne a china. Successivamente, con l’avvento del CAD, il metodo di lavoro ha subito una energica accelerazione sebbene resti concettualmente analogo dato che una linea al CAD è assolutamente identica ad una linea su carta, anche se nel rappresentarla ci si impiega meno tempo e si è notevolmente più precisi. Purtroppo però, oggi come ieri, gli elaborati grafici sono slegati da tutte le altre informazioni progettuali quali computi, analisi statiche ed energetiche, cronoprogrammi, e via discorrendo. Diventa evidente che il consueto e odierno metodo di lavoro mal si sposa con i concetti innovativi sopra descritti, ma purtroppo in questo caso il passaggio tra tradizione e innovazione è molto più netto. Le informazioni progettuali di cui sopra non sono più separate ma risiedono nella stessa banca dati. “Ovviamente questo approccio innovativo basato sul BIM richiede una revisione di quello che è il processo edilizio nel suo insieme, dalla progettazione, alla costruzione, alla gestione e manutenzione, all’eventuale demolizione e recupero di materiali. Alla luce di quanto detto si intuisce quindi che non è sufficiente acquistare un software ed imparare ad utilizzarlo ma bisogna cambiare il modo in cui si lavora e si collabora con le figure preposte alla progettazione.” dice Anna Osello, docente titolare della cattedra di modellazione digitale parametrica del Politecnico di Torino. Il concetto è chiaramente espresso nella curva di MacLeamy (figura 1), presentata alla conferenza AIA del 2005. Il grafico mostra una curva a campana relativa al processo di progettazione tradizionale con il picco di sforzi e risorse al centro della fase di documentazione e costruzione e illustra come il BIM sposti lo stesso picco alla fine della fase di progettazione preliminare, con la ovvia conseguenza di avere modifiche di progettazione più semplici, più efficaci e meno costose. Questo richiede che progettisti, strutturisti e impiantisti, nonché impresari vengano invitati a partecipare al lavoro di squadra sin dalle prime fasi di progettazione.


Si parla di innovazione ma in realtà l’adozione del BIM ha subito un incremento significativo già nella prima decade degli anni 2000, dovuto alla crescita economica di alcune realtà, alle politiche interne e a progetti di grande rilievo, oltre agli sviluppi informatici. Nato negli Stati Uniti nei primi anni 2000 con l’attuazione degli standard NBIMS sviluppati in collaborazione con BuildingSMART Alliance, si è diffuso rapidamente in Australia, Brasile e estremo oriente (Giappone, Singapore, Corea del Sud). In Europa non tutti i paesi sono particolarmente sviluppati. I precursori sono stati i paesi scandinavi, i primi nell’utilizzare lo standard IFC per la gestione del ciclo di vita degli edifici statali ed i primi nel richiedere dal 2007 il BIM negli appalti di opere pubbliche, seguiti a stretto giro dal Regno Unito, il quale richiederà obbligatoriamente il BIM nei progetti di opere pubbliche dal 2016, dalla Francia e dalla Germania. Uno studio McGraw-Hill illustra come dal 2013 al 2015 siano quasi raddoppiate le imprese che hanno deciso di adottare il BIM. Brasile, Francia, Germania e Regno Unito sono passate da circa il 30% a più del 70% (figura 2), mentre in Europa meridionale il 60% ancora non utilizza il BIM.


“L’Italia è ancora indietro - dice Anna Osello - anche se con il progetto INNOVANCE finanziato dal ministero dello sviluppo economico grandi passi avanti sono stati fatti recentemente”. Tuttavia il nostro Paese non ha ancora recepito la direttiva Euppd (European Union Public Procurement Directive) del gennaio 2014 e adottata dal Parlamento europeo, che invita i 28 Stati membri, di qui al 2016, a incoraggiare l'uso del Bim rendendolo obbligatorio, in qualità di standard di riferimento, nell'ambito dei progetti a finanziamento pubblico. Stando a una stima della Commissione europea l'uso della metodologia nella sola edilizia pubblica consentirebbe risparmi fra il 5% e il 20%, quantificabili fra i 100 e i 400 miliardi di euro all'anno. In Italia sono solo un paio i bandi di gara in cui il Bim si candida a fare la parte del leone: quello per il restauro del Teatro Lirico a Milano (figura 3) e quello per la riqualificazione integrata dell'Ospedale di Cattinara a Trieste.


lunedì 13 luglio 2015

Scheda contestuale del modello di coordinamento

Forse in pochi se ne sono accorti ma nelle versioni localizzate di AutoCAD Civil 3D 2016, alla selezione di un modello di coordinamento allegato al disegno, non compare la scheda contestuale apposita; il problema è dovuto ad un errore dell'installer che non contiene il relativo file CUIx.



Quindi, come risolvere? Beh, semplicemente installando il file mancante sul nostro AutoCAD Civil 3D 2016 seguendo questi semplici passi:
  1. Scaricare il file CUIx e salvarlo in C:\Users\[user name]\AppData\Local\Autodesk\C3D 2016\ita\Support\.
  2. Lanciare Civil 3D 2016.
  3. Scrivere nel prompt CARICAIUPERS.
  4. Nel box Carica/scarica personalizzazioni, cliccare su Sfoglia...
  5. Navigare fino a C:\Users\[user name]\AppData\Local\Autodesk\C3D 2016\ita\Support\, selezionare il file CUIx scaricato al punto 1 e premere Apri.
  6. Nel box Carica/scarica personalizzazioni, cliccare su Carica quindi premere Chiudi.
Ecco fatto!


Enjoy!

martedì 7 luglio 2015

Autodesk AEC Blogger Council Kick Off

Ctrl+Alt+CAD e il sottoscritto sono recentemente entrati a fare parte di Autodesk AEC Blogger Council. Il concilio mira a diffondere notizie legate al futuro del mondo Autodesk  e coinvolge bloggers da tutto il mondo; che io sappia, attualmente sono l'unico italiano e mi farò portavoce delle novità che mano a mano trapelano dai webinar. Ieri ho assistito al calcio di inizio di questa interessante iniziativa.

Something big is rising….

...così cominciava la presentazione, ed in effetti le prime slide hanno subito catturato la mia attenzione! Pochi minuti per annunciare alla platea lo sviluppo di una nuova piattaforma per il rendering realtime. Non sono ancora in grado di parlarne dettagliatamente, ma il futuro nella visualizzazione dei progetti architettonici è in arrivo; sto parlando di Autodesk Stingray, grande novità per gli utenti 3ds Max che si occupano di design e visualizzazione architettonica.


La seconda novità è relativa ad un nuovo tool per il calcolo strutturale chiamato Autodesk React Structures, caratterizzato da analisi più veloci, interoperabilità BIM e facilità d'uso. Sarà l'evoluzione di Robot Structural Analysis? Vedremo...




Terza ed ultima novità un nuovo prodotto per la gestione degli asset e il facility management: Autodesk Building Ops, la prima soluzione mobile di gestione della manutenzione con client mobili e web, per i manager della manutenzione, tecnici e gli stessi occupanti degli edifici. Collega dati e risorse BIM alle persone che ne hanno più bisogno, quando ne hanno bisogno, dove ne hanno bisogno!



Infine come dessert le novità della release di giugno di Infraworks 360, che il buon Gimmi Perego ha già menzionato sul suo blog:
  • Roundabouts
  • Custom Shapes in Transportation Styles
  • Improved Rail Styles
  • Improvements to Drainage Design and Bridge Design
  • Web Interface





Se ne vedranno delle belle.
Stay tuned...[to be continued]

giovedì 4 giugno 2015

Interoperabilità AutoCAD Civil 3D - InfraWorks 360

Un paio di anni fa scrissi un post relativo all'interoperabilità tra AutoCAD Civil 3D e Infraworks. Acqua sotto i ponti ne è passata, i prodotti sono maturati e le procedure si sono affinate. Con le release 2016 di AutoCAD Civil 3D e Infraworks 360 il passaggio di informazioni tra i due software è veramente semplice e immediato, ma soprattutto completo! Vediamo come funziona:
verifico innanzitutto il sistema di coordinate assegnato alla carta (più che altro mi premuro sul fatto che ci sia un sistema assegnato...)


e da apposito comando locato in Inserisci > Infraworks 360 avvio la procedura guidata.



Seleziono le estensioni del modello di mio interesse, le impostazioni di progetto che desidero importare...


...e l'eventuale affinazione della selezione.


Et voilà! Ecco importate le superfici, i tracciati, le eventuali intersezioni, reti di drenaggio, aree idriche e ponti.


Enjoy!

lunedì 4 maggio 2015

La capriata

Un metodo veloce ed efficace (a mio modesto avviso) per realizzare una capriata in Revit consiste nel creare una apposita famiglia di travi reticolari. I passaggi sono semplici; per prima cosa creo una famiglia ex-novo partendo dal template delle travi reticolari strutturali metriche.


Realizzo con gli strumenti messi a disposizione lo "scheletro" della capriata omettendo l'asta corrente superiore; la catena rappresenta l'asta corrente inferiore, il monaco, le saette e i puntoni saranno delle semplicissime anime.


Se serve posso già caricare ed assegnare le famiglie di travi da utilizzare nella capriata (in questo esempio carico una normalissima trave in legno).



Salvo e carico la famiglia così composta nel progetto e da apposito tool avvio l'inserimento della trave reticolare.


La capriata verrà già inserita con le dimensioni degli elementi corrette ma in qualsiasi momento, tramite le proprietà del tipo, posso modificarne aspetto e/o impostazioni.


Qualora servisse riesco a modificare anche il singolo elemento, previa sblocco (unpin) sovrascrivendone il tipo dichiarato nella famiglia.


Dato che di travi stiamo parlando, posso anche applicare, dove serve, il comando cimasa...et voilà, ecco pronta la mia capriata!


Enjoy!